Anche la natura va in zona rossa: moltissimi comuni liguri e piemontesi sono stati interessati da peste suina e quindi la maggior parte delle attività verrà vietata per 6 mesi.
Tra Liguria e Piemonte in alcuni boschi sono stati trovati morti dei cinghiali per peste suina. Il governo ha stabilito di sospendere le attività di la raccolta dei funghi e dei tartufi, la pesca, il trekking, il mountain biking e altro. I parchi e le attività di ristorazione attorno alle aree interessate da tutto questo chiuderanno per 6 mesi.
Le province di Alessandria, Savona e Genova in “lockdown” per 6 mesi in boschi e parchi
Come riporta Today: “Nei 114 comuni liguri e piemontesi limitrofi ai ritrovamenti, sono state vietate per 6 mesi “la raccolta dei funghi e dei tartufi, la pesca, il trekking, il mountain biking e le altre attività che comportino un rischio per la diffusione della malattia”, oltreché l’attività venatoria. Ovvero fino a luglio di quest’anno, a estate inoltrata. La ragione? Il contagio si trasmette solo tra suidi, ma l’uomo potrebbe essere vettore inconsapevole attraverso oggetti e superfici come scarponi o ruote delle auto. Insomma, “chiudiamo” i cinghiali per salvare i maiali.“
Ad andare “di mezzo” a questa situazione sono le attività di ristoro che, già colpiti dal Covid-19, rischiano di sprofondare ancora di più. Su tale argomento interviene Roberto Costa, coordinatore di Federparchi Liguria che dichiara: “La chiusura prolungata di interi territori montani al turismo outdoor colpisce un entroterra ligure già pesantemente provato da due anni di pandemia. Chiediamo che, come accaduto per bar, ristoranti, palestre e discoteche durante le chiusure causate dal Covid 19, vengano previsti adeguati ristori per tutte le attività direttamente o indirettamente danneggiate. Evitiamo ulteriori danni ad una vasta utenza turistica e all’economia di territori già pesantemente svantaggiati“.